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Tolki | Orfanatrofio mondo

L’orfanatrofio-mondo
I Tolki s’intravedono oltre il taglio nella tela, quando incolli l’occhio allo spiraglio. I Tolki inscenano una specie di famiglia, ma non sono una famiglia. Sono gli orfani del libero collegio- mondo. Il libero collegio-mondo è un campo, un luogo abbandonato. Dove sono i padri? Dove sono le madri? Un Tolki è quello che è, vive un essere abbandonato a se stesso, come un figlio, come un fratello, come una sorella, come un padre, come una madre. Ma non è un padre, non è un fratello, non è una sorella… Un Tolki, non è un bambino. È uno sradicato. È simile a un albero, sradicato. Esseri e cose vanno da un bivacco all’altro, nel tempo. Ogni giorno ci abbandona il padre, ogni giorno ci abbandona la madre… e tra padre e madre, tra un essere e un altro essere, la distanza non fa che crescere, fino alla lontananza, fino all’addio, più avanti, più avanti, fino al riconoscimento su questa terra.

qui: TOLKIEN, TOLKI e L'EUCATASTROFE

' I Tolki, i parlanti. Se in un Tolki c'è un parlêtre, in un parlêtre c'è Lacan, si. E nel nome 'Tolki' c'è nascosto J.J.R.Tolkien, ma questo io non lo sapevo. Il nome è venuto da solo. Eppure non c'entra, non c'entra... mi dicevo.

"un bene? una grazia? è qualcosa di sgangherato, uno slittamento.. E nello squilibrio all'improvviso mi fu chiara la folle logica poetica per cui se i Tolki erano 'i parlanti', allora Tolkien era il parlante per eccellenza, 'il narratore', e portava questo suo destino di narrante impresso nel nome, sin dalla nascita.'

http://www.atelierpoesia.it/ida-travi-un-testo-di-poetica-in-prosa-2/

http://almapoesia.it/inalma/categories/leintervistedialma

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