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 dalla alla nota di Giuria  Premio Pontedilegno 2017 , presidente Milo De Angelis
“ La poesia che cerca la propria lingua è questo il tema che l’opera di Ida Travi mette in scena facendo agire alcuni personaggi: una vecchia, un uomo, una ragazza e un bambino, alla ricerca ognuno di se stesso e del proprio principio di realtà, in un teatro popolato di presenze oggettuali, paesaggistiche e animali, evocato in ‘una lingua parlata sul nascere’, quella del piccolo mondo dei Tolki, popolo favoloso e immaginario dei ‘parlanti’. Il risultato è un libro dal fascino seducente e ammaliante che ha bisogno di essere attraversato con l’occhio, ma più ancora col cuore, cui la voce presta un incremento eccezionale, indimenticabile.”

The sequel 'the Tolki, the talkers' is a sequel in five books published by Moretti&Vitali Editori from 2011

to 2018. 

 

The first sequel of poems published in Italy includes:  

Tà poesia dello spiraglio e della neve, 2011; Il mio nome è Inna 2012;  Katrin saluti dalla casa di nessuno, 2014; Dora Pal, la terra, 2017; Tasàr in september 2018.

 

In this sequel the Tolki - Inna, Usov, Zet, Katrin, Sasa, Sunta, Olin, Dora Pal, Suri, and Van - appear and reappear from one book to another.

 

 
Alessia Bronico Inkroci  maggio 2019 La poesia ti porta sempre da un'altra parte
"In assoluta controtendenza rispetto ad una mediatizzazione esasperata della poesia, la parola di Ida Travi spunta fuori dal silenzio, pare essere meditata e magica, parola che affascina e rende nuovamente vivi."

                                                                                                                         recensioni

Il Manifesto, 2 gennaio 2019

" Oltre il vuoto" 19 febbraio 2019

Tommaso Di Dio in La Balena Bianca

https://www.labalenabianca.com/2019/02/19/idatravi/

"Cinque sono i volumi di cui si compone; cinque raccolte di voci, frammenti, dialoghi, ombre, desideri, preghiere e invocazioni e infine sussurri e minimi scenari di liberazione e pietà, compongono quella che è stata definita la prima saga in versi contemporanea, o meglio un’epica dell’«inquieta persistenza»

"L'asino di Godard/Bresson" 21 gennaio 2019

Lorenzo Mari in Consonanze e dissonanze - Carteggi Letterari

https://www.carteggiletterari.it/2019/01/21/consonanze-e-dissonanze-lasino-di-godard-tasar-animale-sotto-la-neve-moretti-vitali-2018-di-ida-travi/

"Tornando al potenziale epilogo tragico che turba la lettura, Tasàr procede, come già il suo predecessore cinematografico, au hasard, all’interno di un movimento nomadico che coinvolge anche gli altri personaggi del libro e della saga: Sunta, Ur, Fedòr, Antòn, Katrina, Kraus."

 

Alberto Mori I Tolki - per Antropologos  Festival - 6 aprile 2019

L’occhio di  Tasàr è l’occhio del destino possibile di una famiglia. La proiezione di una età, di una famiglia intenta ad interrogare ed ad interrogarsi: ma non sono corpi e neppure identità. Probabilmente nomi in cerca di corrispondenza. Significanti evocati.

"Tasàr, animale sotto la neve . Lingue che accolgono  il silenzio"

Chiara Zamboni in ll Manifesto 2 gennaio 2019

"Paradossale che un animale silenzioso concluda come in una parabola una saga affidata nei testi precedenti al dire, anche se si tratta di un dire smozzicato, ellittico, di parole volutamente semplici, ma che allo stesso tempo raccolgono in sé proprio perciò un’energia attiva. Qui, in quest’ultimo libro, la lingua si arrende al silenzio dell’animale.

Azzurra D'Agostino  12 dicembre 2018

"Questo è un pezzo di una poesia di Ida Travi, del suo ultimo libro, Tasàr, il quinto

di una (direi unica in Italia) saga poetica che comprende un mondo: dei personaggi

che sono un popolo, poi un luogo, i villaggi"

 

"L'unicum del mondo di Ida Travi'

Curzia Ferrari in Il giornale di Brescia, 14 dic. 2018

" Tu sai come stanno le cose, Tasàr. Quali cose?"

 

Francesca Matteoni In Nazione Indiana 11 dicembre, 2018

https://www.nazioneindiana.com/2018/12/11/tasar-animale-sotto-la-neve/

una vera e propria saga poetica che ha per protagonisti i Tolki, i parlanti (dall’inglese talk), coloro che hanno un corpo di parola. Abitano la terra di Zard, familiare e ignota al tempo stesso; parlano da un vuoto, uno spazio innevato, portando le cose in essere, quasi a dare senso a un mondo disgregato e, soprattutto, al tempo.

Laura Di Corcia in Cultweek 19 settembre 2017

" Tolki sono i parlanti; si tratta – come specifica l’autrice – di un neologismo costruito per slittamento sonoro e di senso dal verbo inglese “to talk”, parlare. ... I Tolki mettono in scena il linguaggio, ovvero l’urto che la vita opera sul singolo e il superamento dello stesso attraverso la parola ."

" Figure immaginarie, vanno e vengono da un libro all'altro, però poeticamente, senza cronologia.  Una sequel scende a patti col tempo, richiede una lunga dilatazione nel tempo, non ammette scorciatoie. La sequenza poetica  dei Tolki, cominciata nel 2010 comprende alla data di oggi,  quattro libri tutti editi dallo stesso editore Moretti&Vitali. Il quinto è in uscita a settembre 2018. Il fatto che la sequel sia edita interamente dallo stesso editore non è un fatto secondario, recupera la logica della fedeltà a un progetto."  (marzo 2018) (estratto presentazione alla Casa della Cultura di Milano - presentazione di Dora Pal, 6  giugno  2017 - Con Marina Corona e Laura Di Corcia - audio streaming )

Motivazione Premio Tassoni, 2017 a Dora Pal  - Giorgio Zanetti Univ. Modena

" i gesti del gioco e del lavoro d'una primordiale condizione umana"

Daniele Barbieri In Nazione Indiana ,aprile 2017
"Ma il piccolo mondo dei Tolki, il popolo immaginario cui pure la vecchia Dora appartiene, è già all’origine una creazione letteraria, creata apposta per produrre nel suo lettore un’irriducibile sensazione di spaesamento dentro il consueto, dove lo schema esplicativo rassicurante applicabile dall’etnologo in qualsiasi terra del rimorso non può essere davvero applicato. E il lettore è condannato a rimanere lì, appeso a questa identità che è insieme un’alterità, a questa oscillazione."  

IMaristella Diotaiuti da Travi. Una rivoluzione di senso 21 marzo 2019, Livorno

nota di Maristella Diotaiuti  per evento poesia e musica Le Cicale Operose

" Per questo le poesie di Ida Travi emergono verticali in mezzo a un momento storico in cui sembra “Impossibile tornare al passato, impossibile/guardare al futuro”. 

"(...) I Tolki sono esseri misteriosi, vivono un passato già fuso con un tempo a venire, sono esseri lavoranti o non lavoranti che nello scontro con la poesia assumono su di sé la responsabilità d’una parola dura come una colpa. I Tolki usano la parola come se tenessero in mano un attrezzo per lavorare la terra, o abbattere un muro. Non si sa quale terra, non si sa quale muro. Essere a conoscenza d’un mistero vuol dire entrare in quel mistero. " ( I.T. 2014) dall'intervista "Le Maestre e i maestri indiretti"  a cura di Paolo Polvani- ottobre 2014 

La poetica di Ida Travi segna una specie di rinascita, nella contemporaneità, di una forma di  poesia con personaggi. Zet, Nikka, Sasa e la stessa Inna vivono in un casolare rosso, tra porte che sbattono e campi innevati, parlano una lingua ridotta all’osso… Sono esseri umani qui chiamati Tolki, i parlanti. Sacri e miserabili, misteriosi e semplici.     Alessandra Pigliaru in  'Gli occhi di Blimunda' su Il mio nome è Inna (maggio 2012)

"Una mitologia, questa della Travi, che non proviene dal totalmente altro, che non è il frutto di un intromissione esterna o di un intervento divino, ma è il risultato di un processo endogamico di rigenerazione del già esistente che non rischia mai di diventare una tautologia. Una mitologia che non si fonda su un atto di fede degli uomini verso un profeta, bensì su un patto di fiducia tra esseri accomunati dalla medesima tragicità, poeticamente intesa come «il fatto di dover nascere e morire, di dovere, in questo lasso, inscrivere una storia di cui non siamo a conoscenza, se non alla fine dell’opera».

Luigi Bosco in Poesia 2.0 Per una nuova poetica mitologia contemporanea, luglio 2011

 

Motivazione Premio Tassoni, 2017 a Dora Pal  - Giorgio Zanetti Univ. Modena

" i gesti del gioco e del lavoro d'una primordiale condizione umana"

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